Sfidarsi – come fece Bonatti

Se mi chiedo quali possano essere dei validi strumenti di cui disporre nella ricerca esistenziale, penso ad esempi concreti, esperienze di vita vissuta come quella di WALTER BONATTI.

In questo articolo trovi:

      • Chi era Bonatti❓
      • LE SFIDE ESISTENZIALI
      • L’ATTEGGIAMENTO di fronte alle SFIDE
      • LA POTENZA DELL’ISPIRAZIONE
      • SFIDARE SE STESSI
      • Gli SCENARI delle AVVERSITÀ
      • LE FASI delle SFIDE
      • L’EREDITÀ di BONATTI
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    Chi era Bonatti?

    Tra i più celebri alpinisti di sempre, sia italiani che internazionali, Walter fu inoltre, esploratore, giornalista, scrittore e fotoreporter.

    Venne consacrato alla ribalta delle cronache per le sue mitiche gesta di scalatore, in particolare negli anni 50/60.
    Qualcuno potrebbe aver visto il docu-film sulla sua vita, o altri speciali a lui dedicati, letto i suoi libri o interviste, ma per chi ancora non lo conoscesse o ne avesse notizie frammentarie, vale certamente la pena scoprirlo non certamente solo per chi ama la montagna e l’alpinismo ma per chiunque desideri avvicinarsi all’arte dello sfidarsi.

    Le sfide esistenziali

    Possiamo anche scegliere di vivere tranquilli la nostra esistenza ma di fronte alle sfide inevitabili che ci presenta la vita si restringe il campo a 2 opzioni, o cerchiamo di viverle al meglio, tentando persino di superarle, oppure le subiamo passivamente, patendo quindi, sia per le difficoltà che le sfide portano con sé ma anche per la nostra condizione di auto afflizione (perché proprio a me doveva capitare?- cosa ho fatto per meritarmi questo? – non doveva andar così- ecc). Per la prima opzione, “vivere al meglio le sfide”, occorre partire da un fatto semplice ma per niente scontato; il primo passo per superare una sfida è accettarla e in fondo questo è già il traguardo più importante. Occorre lanciarsi anche se si tratta di un salto nel buio. Spesso la cosa più pericolosa è stare fermi sperando che le cose migliorino da sole. Nelle sfide esistenziali il coraggio non è l’assenza di timore ma è affrontare la paura stessa.

    La vera vittoria di una sfida

    Vincere le sfide della vita non è guadagnarsi la medaglia d’oro perché siamo i migliori in assoluto, è piuttosto cercare di essere migliori attraverso quelle sfide anche senza salire sul podio.

    La vittoria non consiste nel fare meglio di altri, ma fare del nostro meglio!

    Di fronte alle sfide più grandi dell’esistenza, disgrazie, malattie, la morte ecc. vincere è anche arrendersi, un paradosso si, ma intendo arrendersi non certo come rassegnazione ma piuttosto come non porre resistenza a ciò che non possiamo cambiare e contemporaneamente perseverare nel fare del nostro meglio nonostante le difficoltà.
    I vincenti sono soprattutto coloro che sanno perdere e arrendersi ma sono in pace con loro stessi poiché sentono di aver dato il massimo che potevano. Insomma:

    vincere le sfide è anche arrendersi, senza mai perdersi di spirito.

    Quale atteggiamento di fronte alle sfide?

    Di fronte alle sfide esistenziali, si delinea una scelta:

    affrontare la vita da esploratori oppure da turisti.
    I 2 approcci sono molto diversi.

    Non è già sufficientemente impegnativo affrontare le sfide che la vita ci presenta?
    perché andarsene a cercare altre?

    Perché sfidarsi❓

    Beh forse la differenza tra un esploratore ed un turista della vita è che l’esploratore si cala completamente nella ricerca ed esplorando luoghi sconosciuti esplora se stesso. Il turista invece tende a voler rimanere se stesso e a tornare al conosciuto, spesso vuole mantenere le proprie abitudini anche in un luogo privo di confort, semplicemente vuole vedere la realtà di passaggio, mente un esploratore in quella realtà si immerge completamente, non è tanto in cerca di svago o divertimento, quanto di conoscenza, è alla scoperta del mondo e dei propri limiti.

    Per non farci trovare impreparati di fronte alle grandi sfide serve esplorare l’esistenza, serve allenamento allo sfidarsi, per temprarci e farci trovare più forti all’arrivo di una sfida che certamente un giorno si presenterà anche se non la cerchiamo.

    La potenza dell’ispirazione

    Le persone che hanno fatto della sfida una pratica di vita, rappresentano un’importante fonte di ispirazione se vogliamo vivere le sfide al meglio. In confronto a persone come Bonatti potremmo sentirci a disagio, certi percorsi così ripidi e insidiosi non li sentiamo alla nostra portata o magari non ci interessa nemmeno accostarci a tali prove di nostra iniziativa, ma in fondo molti di noi sono già autentici scalatori delle avversità dell’esistenza. Possiamo allenarci per affrontare meglio le grandi sfide e possiamo prendere spunto dall’atteggiamento e dal metodo di chi si è profondamente sfidato.

    Siamo chiamati prima o poi a misurarci con i nostri limiti, paure, perdite, sofferenze, una catena montuosa esistenziale che appare insormontabile e invalicabile.

    Tornando alle parole di Bonatti:

    “Le grandi montagne hanno il valore degli uomini che le salgono, altrimenti non sarebbero altro che un cumulo di sassi”

    Che siano questioni famigliari, di salute, lavoro, sentimentali ecc. sono sfide che ci troviamo ad affrontare, a volte senza attrezzatura o preparazione, spesso in solitario, ci si trova costretti dalle circostanze a ricercare nuovi tragitti a volte persino a costo della vita, proprio come il mitico Bonatti.

    Gli scenari delle avversità

    Anche noi prendendo spunto dal celebre scalatore potremmo cercare di affrontare le nostre sfide con quel tipo di attitudine.
    Ci possiamo rivedere in Bonatti anche se la nostra sfida non si svolge in montagna, le avversità si presentano in altre forme, ad esempio, un mare in burrasca in balia di una tempesta emotiva, o ci troviamo impantanati nella palude dell’apatia incastrati nelle sabbie mobili delle nostre cattive abitudini, o chissà, appare come un deserto di arida solitudine alla ricerca di un fresco riparo, rischiamo di smarrirci ingannati dai miraggi in cerca di un’oasi per placare la sete di riconoscimento.
    Gli scenari sono molteplici, chi si ritrova in una savana lavorativa, braccati da predatori bramosi di un pasto, o in un glaciale contesto, lì dove se si rimane fermi al freddo si rischia il congelamento ma anche il disgelo è un pericolo perché mina la crosta sotto i piedi delle nostre convinzioni.

    Le fasi delle sfide

    La vita di Bonatti si è alternata in particolare tra queste fasi che potremmo ritrovare anche nelle nostre sfide:

        • l’approccio razionale, nella pianificazione di una scalata/esplorazione e la preparazione fisica/mentale adeguata.

          • La sfida stessa, con l’approccio di intensa presenza a se stessi, massima concentrazione e totale dedizione; in questo contesto emerge l’approccio più impegnativo ma in fondo più autentico, trovandosi di fronte agli imprevisti, quelli che non si possono schematizzare. È la fase dell’essere umano di fronte alla grandezza della natura, in quel contesto serve un’enorme capacità di improvvisazione per adattarsi alle circostanze mutevoli e spesso estreme, che si presentano.

          • Infine, la fase del ritorno a casa, il periodo di riflessione, un chiarimento degli eventi che prendono forma sedimentando attraverso la scrittura; con quell’intervallo di tempo necessario al giusto distacco per cristallizzare il proprio vissuto.

        Bonatti al rientro dalle sue avventure riversava la sua esperienza su articoli e libri.

        “Ritirarsi” può sembrare l’opposto della figura “vincente” che comunemente abbiamo di chi si sfida. Ma come si vede anche nella vita di Bonatti:

        il “ritiro” con se stessi è fondamentale per porre le basi della ripartenza.

        Il lascito DI BONATTI per tutti noi, il suo pensiero e le storiche imprese che ha compiuto, non si possono considerare in modo circoscritto, non si trattava solo di arrivare in cima alle grandi vette del mondo. Per Bonatti l’impresa più ardua consisteva nel superamento dei propri limiti.
        Bonatti fece ciò che ha fatto, cercando l’assoluto. Pur dichiarandosi sempre agnostico, sviluppò una profonda filosofia e coerenza esistenziale, vissuta con una fortissima etica ecologica(sul sito).
        Rischiò frequentemente la vita nelle sue imprese estreme e perse molti compagni di viaggio, ma nonostante una vita così rischiosa la sua dipartita avvenne nel 2011 in seguito ad un cancro all’età di 81 anni.
        Walter Bonatti verrà ricordato dalla storia come un grande alpinista, per i record, le foto e gli scritti e le tante imprese, ma per me Walter Bonatti ha vissuto come un infaticabile coltivatore di passioni, un esploratore del mondo e non solo quello esteriore. È stato, soprattutto, un accanito e temerario ricercatore esistenziale(sul sito) che come lascito più grande ci ha donato una fortissima ispirazione a sfidarci nel vivere una vita intensa come una perpetua e avventurosa esplorazione.

        L’eredità di Bonatti

        Il lascito DI BONATTI per tutti noi, il suo pensiero e le storiche imprese che ha compiuto, non si possono considerare in modo circoscritto, non si trattava solo di arrivare in cima alle grandi vette del mondo. Per Bonatti l’impresa più ardua consisteva nel superamento dei propri limiti.

        Bonatti fece ciò che ha fatto, cercando l’assoluto. Pur dichiarandosi sempre agnostico, sviluppò una profonda filosofia e coerenza esistenziale, vissuta con una fortissima etica ecologica.
        Rischiò frequentemente la vita nelle sue imprese estreme e perse molti compagni di viaggio, ma nonostante una vita così rischiosa la sua dipartita avvenne nel 2011 in seguito ad un cancro all’età di 81 anni.

        Walter Bonatti verrà ricordato dalla storia come un grande alpinista, per i record, le foto e gli scritti e le tante imprese, ma per me Walter Bonatti ha vissuto come un infaticabile coltivatore di passioni, un esploratore del mondo e non solo quello esteriore. È stato, soprattutto, un accanito e temerario ricercatore esistenziale che come lascito più grande ci ha donato una fortissima ispirazione a sfidarci nel vivere una vita intensa come una perpetua e avventurosa esplorazione.

        Ho trattato diverse tematiche attinenti, potresti trovare qualche titolo interessante nella mia playlist #CrescitaPersonale.

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        Davanti ad una montagna da scalare ci troviamo di fronte ad una sfida verticale, un contesto che si vive anche in determinate periodi di vita dove siamo ad un bivio verticale dell’esistenza. Sono momenti dove o ci si eleva superando la prova o si cade in basso.

        Non sempre abbiamo l’energia per affrontare le montagne esistenziali e in effetti un altro argomento che sento collegato e complementare a questo è proprio Come alleggerire la vita?

        ✍ Fausto Dalla Valentina

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